Naso, vie respiratorie e occhi: sono questi gli organi sotto attacco delle allergie respiratorie. Come difenderli? Focus su oculorinite e asma.


Naso gocciolante, ostruzione e congestione nasale, starnuti e prurito, occhi gonfi e arrossati: ecco i sintomi dell’allergia, spesso scambiati come manifestazioni di raffreddori o influenze. Ma per riconoscere un’allergia respiratoria da uno stato influenzale, occorre fare attenzione ad alcune caratteristiche differenzianti:

  • I sintomi influenzali che interessano naso e occhi nella maggior parte dei casi sono accompagnati anche da febbre o febbricola e hanno una durata temporanea, risolvendosi di norma in alcuni giorni.
  • I sintomi allergici si ripresentano in più momenti dell’anno in funzione del tipo di allergia cui si è soggetti e secondo la pollinazione. Sono sintomi che perdurano, sebbene controllabili con terapie specifiche e con l’eliminazione, laddove possibile, degli allergeni irritanti.

 

Oculorinite: un doppio coinvolgimento

Quando l’allergia respiratoria mette k.o. naso e occhi in simultanea, è possibile parlare di oculorinite. Un disturbo dunque di natura infiammatoria su base prevalentemente allergica che può essere tuttavia differenziato a seconda degli allergeni, cioè dei fattori che ne stimolano l’insorgenza. Sono infatti possibili forme di:

  • Oculorinite allergica stagionale, dovuta all’allergia ai pollini, di cui i principali sono quelli appartenenti alla famiglia delle graminacee, delle composite come artemisia, ambrosia, parietaria, ma anche alcuni alberi come betulla, olivo, cipresso, quercia. Fino a poco tempo fa, l’allergia ai pollini era limitata al periodo di pollinazione e fioritura delle piante, tendenzialmente in primavera. Oggi i cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature stanno sconvolgendo anche la pollinazione, con ripercussioni sugli allergici che avvertono i sintomi a naso e occhi per gran parte dell’anno.
  • Oculorinite allergica perenne. E’ associata e dipendente da allergeni sempre presenti nell’aria o in ambienti indoor. Tra questi i più irritanti sono gli acari della polvere, le muffe e le sostanze d’uso professionale come lattice, segatura del legno, resine, cereali.

 

Chi è a rischio di allergie respiratorie

Potenzialmente tutti, ma la propensione allo sviluppo delle allergie respiratorie aumenta sensibilmente nei figli di genitori allergici, con una percentuale di rischio sensibilmente superiore se entrambi i genitori soffrono di allergia.

L’inquinamento ambientale ha poi un impatto peggiorativo sui sintomi allergici. A parità di intensità, soffre meno chi vive in ambienti più salubri, con tassi minori di smog e traffico ad esempio, sebbene pare che l’inquinamento non abbia un ruolo diretto nel favorire l’aumento della patologia allergica.

 

Oculorinite e allergie respiratorie: no al fai da te

Diagnosi e terapia delle allergie respiratorie devono essere effettuate e prescritte da allergologi esperti. La diagnosi richiede, infatti, la somministrazione di alcune prove allergiche: il Prick test, eventualmente combinato al dosaggio delle IgE.

In base agli esiti dell’allergia e all’intensità dei sintomi, si potrà intraprendere un percorso terapeutico che potrà prevedere in caso di oculorinite, specie stagionale, il ricorso a:

  • Antistaminici: fino a qualche tempo fa potevano presentare fastidiosi effetti collaterali, come la sonnolenza, oggi sono più efficaci e con minime controindicazioni.
  • Cortisonici per uso locale: quelli di ultima generazione hanno un assorbimento sistemico minimo, evitando effetti secondari spiacevoli.

Oltre alle terapie sintomatiche, che agiscono cioè sul disturbo, i trattamenti includono anche:

  • Immunoterapie specifiche (vaccini): attualmente in Italia i vaccini più utilizzati non sono più solo quelli tradizionali che prevedevano la somministrazione delle singole dosi per iniezione, ma anche terapie sublinguali. Ovvero poche gocce da mettere sotto la lingua, contenenti frammenti dei differenti allergeni coinvolti nell’allergia. Si tratta di terapie tendenzialmente sicure, tanto che le linee guida ne consentono l’uso anche pediatrico.

 

Prevenzione dell’oculorinite

Se l’oculorinite è stimolata da allergeni come polvere, pelo di animali, muffe e acari, la prevenzione consiste nel ridurre la concentrazione di tali sostanze nell’ambiente, adottando delle misure pratiche e igieniche: ad esempio utilizzando biancheria anti-acaro per il letto e allontanando tutto ciò che possa raccogliere polvere in casa, come tappeti, tende, suppellettili, peluche e giocattoli a portata di mano nella camera dei bambini.

Altri consigli anti-acaro sono di cambiare le lenzuola una volta la settimana, lavandole a temperature superiori a 60°, fare prendere aria ai letti la mattina, passare regolarmente l’aspirapolvere su divani, poltrone, tappeti e moquette utilizzando dispositivi con filtro HEPA che aspirano più a fondo e non rilasciano le particelle di polvere, utilizzare un deumidificatore per controllare i tassi di umidità indoor e mantenere stabile la temperatura degli ambienti interni intorno a massimo 18-20°C, specie in camera da letto.

 

L’asma: una malattia spesso correlata alle allergie

Respiro sibilante, fiato corto, senso di oppressione al torace e tosse, soprattutto di notte: sono i sintomi più riconoscibili dell’asma, cioè di una delle malattie croniche più frequenti al mondo che, in caso di mancato trattamento, può impoverire la qualità della vita di chi ne soffre.

L’asma potrebbe essere una conseguenza o una contemporaneità della rinite di tipo allergico: nel 70-80% dei casi le due patologie si presentano insieme, avendo entrambe alla base uno stato infiammatorio delle vie aeree.

L’asma è caratterizzata da una crisi respiratoria che insorge a seguito dell’iper-reattività dei bronchi impegnati nel controllo dell’esagerata contrazione della muscolatura della parete bronchiale, ma anche dell’abbondante produzione di muco.

 

Agenti irritanti per l’asma

Microclima secco, tipico di ambienti eccessivamente riscaldati, polvere, acari, muffe, fumo di sigaretta, prodotti per l’igiene della casa contenenti sostanze irritanti possono svolgere una azione pro-infiammatoria per l’asma. A questi fattori si somma l’inquinamento esterno, più probabile nelle grandi città o in zone ad alto traffico.

Quando calano gli agenti irritanti, i sintomi dell’asma tendono a regredire spontaneamente nelle forme più lievi, mentre nelle forme moderate-gravi le terapie farmacologiche permettono un buon controllo dei sintomi.

Giocare d’anticipo contro l’asma

Ecco 7 mosse efficaci per evitare le crisi asmatiche:

  1. Verificare periodicamente le condizioni dei filtri di aereazione, specie in caso di allergia ai pollini.
  2. Trattare le muffe in casa con prodotti adeguati, controllando anche il buon funzionamento delle ventole di aspirazione delle cappe.
  3. Eliminare gli acari dai mobili e dalle superfici con panni a carica elettrostatica.
  4. Evitare cuscini, poltrone e materassi imbottiti con prodotti di origine animale e vegetale (kapok, canapa, crine vegetale, lana, piuma, iuta) al cui interno gli acari nidificano facilmente.
  5. Nelle stagioni di pollinazione evitare di uscire nelle ore più calde della giornata, tra le 11 di mattina e le 18 di sera e in casa soggiornare in un locale deumidificato.
  6. Indossare preferibilmente abiti leggeri e occhiali che possano proteggere da eventuali pollini.
  7. Bere almeno due litri di acqua al giorno e mangiare le 5 porzioni giornaliere consigliate di frutta e verdura.

Come curare l’asma

Oltre agli antistaminici e alle terapie tradizionali, come i broncodilatatori per rilassare la muscolatura liscia delle vie respiratorie e i corticosteroidi per ridurre gli stati infiammatori, esistono oggi anche terapie a base di farmaci innovativi. Tra questi:

  • Un anticorpo monoclonale, indicato nelle forme più gravi, che blocca l’azione infiammatoria degli eosinofili (particolari globuli bianchi) coinvolti nello sviluppo dell’asma. Si tratta di una terapia che viene somministrata in Centri di Allergo-Immunologia o Pneumologia specializzati, che permette di ridurre dell’84% gli eosinofili presenti nel sangue e di abbattere sensibilmente il rischio di infiammazioni e riacutizzazioni. Due fattori positivi che favoriscono il miglioramento della funzione polmonare e il dimezzamento della dose giornaliera di corticosteroidi orali cui si associano pesanti effetti collaterali tra i quali l’aumento di peso, della glicemia e del rischio di osteoporosi.
  • Immunoterapia (o terapia iposensibilizzante) specifica: è il vero trattamento personalizzato dell’asma, studiato su misura per il paziente. Consiste nella somministrazione in quantità crescenti dell’allergene verso cui si è sviluppata la risposta allergica al fine di indurre una tolleranza stabile nei suoi confronti. E’ l’unico trattamento non sintomatico in grado di indurre una riduzione stabile dei sintomi, anche dopo la conclusione del ciclo di somministrazione.

 

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