La nocciola contiene sostanze fortemente allergizzanti, tanto che l’allergia alla nocciola è una delle più diffuse allergie alimentari; scopriamo come si manifesta.


E’ uno dei frutti a guscio più amati da grandi e piccini, usata anche per preparare golose creme da spalmare e gelati, oltre che per arricchire barrette e praline di cioccolato. Parliamo della nocciola, di cui la varietà più rinomata è senza dubbio la “gentile” del Piemonte, da sempre usata per la preparazione di deliziose specialità pasticcere.

 

Ebbene, questo frutto, però, è anche uno dei principali “nemici” del nostro sistema immunitario, nel senso che alcune delle sostanze in esso contenute sono fortemente allergizzanti e nei soggetti predisposti in grado di scatenare reazioni importanti, fino al temibile shock anafilattico.

L’allergia alla nocciola è una delle prime allergie alimentari, e in genere insorge fin dalla tenera età, soprattutto quando questo alimento viene introdotto nella dieta del bambino in fase di svezzamento troppo precocemente.

 

Quali sono i sintomi dell’allergia alla nocciola?

Dipende dal grado di intolleranza e dal tipo di allergene che produce la reazione immunitaria. Infatti gli allergeni potenzialmente pericolosi presenti nella nocciola sono sostanze proteiche identificate dalle seguenti sigle: Cor a 1, Cor a 8, Cor a 9, Cor a 14. Vediamo quali tipi di allergie scatenano e come prevenire le reazioni più gravi.

  • Cor a 1: si tratta di una proteina che si degrada con il calore, pertanto chi è allergico può consumare le nocciole tostate senza problemi. Se, invece, consuma il frutto crudo, potrebbe andare incontro a reazioni localizzate, ad esempio orticaria e prurito, ma senza che vi sia il percolo di uno shock sistemico;
  • Cor a 8: decisamente più insidioso, questo allergene è una proteina che rimane stabile anche se sottoposta a calore e che si trasmette ad altri cibi. Può dare reazioni localizzate non gravi, ma anche sintomi più importanti come ad esempio un attacco di asma o un laringospasmo, oppure vomito e diarrea;
  • Cor a 9 e Cor a 14 sono proteine stabili (che non si degradano al calore e alla digestione) che come allergeni possono dare reazioni molto gravi, specialmente nei bambini.

 

Attenzione alla cross-reattività: chi è allergico ai pollini della betulla, ad esempio, potrebbe manifestare anche sintomi allergici alla nocciola soprattutto di tipo locale (sindrome orale allergica) legati ad una reattività all’allergene Cor a 1. Inoltre, sempre riferendoci al problema delle allergie crociate, chi è sensibile all’allergene Cor a 8 della nocciola potrebbe avere problemi anche consumando frutti come le pesche, le noci e le arachidi.

 

Come ci si accorge di avere una allergia alla nocciola?

Come per tutte le allergie alimentari, in genere le reazioni immunitarie non si fanno attendere e i primi disturbi si verificano subito dopo l’ingestione. Se la reazione rimane localizzata il soggetto potrebbe manifestare sintomi cutanei, edemi della bocca e difficoltà a deglutire, prurito e formazione di eritemi (orticaria). Ma se la reazione è più importante, a questi primi malesseri si associano difficoltà respiratorie, palpitazioni, persino collasso cardiocircolatorio.

 

Insomma, il rischio è davvero grosso, e se ci è “andata bene” una prima volta, con sintomi tutto sommato lievi a seguito dell’ingestione di nocciole, evitiamo di tentare di nuovo la sorte e facciamo subito il test per verificare se effettivamente soffriamo di questa allergia.

Non dobbiamo fare altro che sottoporci al Prick test per individuare la eventuale sensibilizzazione agli allergeni della nocciola (e capire quali ci danno problemi) e al test ematico per la ricerca delle IgE specifiche. Una volta chiarito il quadro, sarà facile agire di conseguenza onde prevenire qualunque rischio.

 

Da ricordare che, qualora l’allergia alla nocciola sia di quelle importanti, con possibile pericolo per la vita, è bene evitare il consumo anche di minime quantità del frutto, spesso presente in tracce in molti prodotti confezionati quale allergene occulto. Leggere le etichette quando si fa la spesa, limitandosi solo all’acquisto di prodotti sicuri al 100% deve diventare, pertanto, una salutare abitudine.

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